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EMERGENZA  

 

 

PROGETTI DECENTRARE EMERGENZA

L’Emergenza, una nuova sfida

Le ONGs, operando sul territorio, rispondono alle situazioni di emergenza.

La conoscenza dei luoghi, l’abitudine a lavorare con gli altri, il radicamento nella realtà locale sono caratteristiche fondamentali per garantire efficienza e tempestività ai soccorsi per le vittime di disastri naturali, conflitti, emergenze.

Negli ultimi anni si sono determinate nel mondo molte situazioni di emergenza provocate da guerre, conflitti interni, catastrofi ambientali. Le ONGs con la loro presenza hanno dimostrato capacità di dialogo e garantito efficacia agli interventi, operando spesso in situazioni complesse e drammatiche.

La posizione delle ONGs italiane sugli “aiuti d’urgenza” o “umanitari” è stata in passato piuttosto critica, sostanzialmente per due ragioni: la natura dell’intervento di emergenza e la qualità della risposta. Secondo le ONGs l’evento catastrofico, in particolare nelle aree del sottosviluppo, non è mai, o quasi mai, imputabile a fatalità, ma piuttosto ad errori,  omissioni, diritti violati, politiche economiche sbagliate o imposte dall’esterno. In questo quadro, l’aiuto d’urgenza si presenta come una risposta tardiva a situazioni generalmente prevedibili sia nel caso di catastrofi naturali, che nel caso di emergenze sociali.

Ma queste analisi e queste critiche si scontrano con una realtà che da almeno un decennio, dopo la rottura del bipolarismo politico-militare tra Est ed Ovest, è sempre più marcata dal moltiplicarsi di focolai di crisi e da conflitti locali. Insomma da emergenze.

 

Chi fa della solidarietà tra i popoli la propria bandiera non può nascondersi di fronte all’evidenza dei fatti. Per questo le ONGs italiane hanno affrontato, nel corso di questi anni, anche il problema dell’emergenza dando prova di capacità operativa e di efficienza, adeguandosi alle caratteristiche e ai tempi dell’aiuto umanitario, senza per altro rinunciare a trasferire nell’aiuto umanitario le idee guida e i principi della cooperazione allo sviluppo.

 

La necessità di stabilire legami tra aiuto di emergenza, riabilitazione e sviluppo trova la sua giustificazione in ragioni tanto semplici quanto evidenti: uno sviluppo migliore può attenuare il bisogno di aiuto d’emergenza, mentre un migliore aiuto d’emergenza può contribuire, anche attraverso una migliore riabilitazione,  allo sviluppo.

Per questo diciamo che l’aiuto umanitario non può e non deve compromettere lo sviluppo futuro. Significa che tutte le operazioni di soccorso, anche le più urgenti, devono essere pianificate con cura, in modo da proteggere i mezzi di sviluppo e le risorse. Significa inoltre che i principi di base, generalmente applicati ai progetti di sviluppo, devono essere applicati anche all’aiuto d’emergenza.